Ogni tanto mi fermo a pensare, penso a come è nato questo progetto ma sopratutto penso alla parola che ne è stata fonte di ispirazione: MENECO’
E’ una strana parola dialettale Emiliana a cui sono molto legata, perché profuma di nonna, la nonna Onelia. Entrava nella mia stanza, la vedeva invasa da una serie di cose e pronunciava la fatidica frase: “MET VIA TUT CHI MENECO’ CHE’”
Trad: Metti via tutte queste cose
MENECO’ stava ad indicare una moltitudine di oggetti e materiali che agli occhi di un adulto possono sembrare cianfrusaglia, ma per un bambino possono essere le cose più magiche del mondo.
il progetto MeNeKò vuole proprio ripartire dalle fondamenta, da quello che avevamo prima di tablet e touch-screen, vuole essere un’occasione per esplorare doti e attitudini, un piccolo trampolino per piccoli esploratori.
Ylenia Luzzi
Ylenia è l'anima artistica del progetto, io invece mi occupo della parte commerciale e sempre con Ylenia della parte organizzativa. Nel lontano 2012 abbiamo fondato la nostra associazione, da un numero imprecisato di anni ci siamo sempre occupati, anche sinergicamente, di intrattenimento dedicato ai più piccoli e nel corso di tutti questi anni ci siamo accorti di voler far svoltare la nostra missione.
Un tempo utilizzavamo erroneamente il termine TATA, ma non rispecchia e non mantiene quello che promette. Noi abbiamo degli artisti che intrattengono i ragazzi ma non ne hanno la custodia. Il nostro compito è stimolare, proporre, sperimentare assieme a loro, farli diventare complici e aiutanti ... ma realisticamente non possiamo adottarne la tutela durante il corso della giornata perchè non sarebbe proprio possibile, e vorrei aggiungere che anche una babysitter con 10 bambini da accudire sarebbe la prima a dire che qualcuno le potrebbe sfuggire dalla vista perché al massimo un adulto può vegliare su 2 o al massimo 3 piccoli.
Per questo motivo MeNeKò ha deciso di puntare tutto sugli spettacoli, sulle sperimentazioni, sulla curiosità. Perché è il modo ottimale per catturare la loro attenzione, organizzando delle attività che consentano a loro di non essere assaliti dalla noia. Allo stesso tempo però il genitore deve sapere che deve vegliare sul proprio figlio, perché la responsabilità delle sue azioni è unicamente sua.
Stefano Cattini